L’insufficiente capienza delle scuole materne presenti sul territorio gerenzanese a fronte delle richieste di iscrizione ne è la dimostrazione lampante.
Programmare vuol dire focalizzare gli ambiti privilegiati d’intervento e pensare a piani di sviluppo commisurati alle risorse economiche disponibili. Il nostro progetto vuole dunque partire da due cardini: la famiglia e la socialità.
Pensare alla famiglia significa innanzitutto riconoscere che negli ultimi anni la realtà familiare è diventata più articolata e sfuggente di un tempo; così, creare un registro delle unioni civili è indispensabile per farsi un’idea più precisa delle esigenze che svilupperanno i nuclei familiari presenti sul territorio. Con una corretta allocazione delle risorse disponibili si provvederà quindi a garantire a tutte le componenti della famiglia i servizi necessari per vivere una vita sana e dignitosa.
Pensare alla socialità vuol dire promuovere la rinascita culturale del paese in un’ottica inclusiva: l’elaborazione di autentiche politiche di accoglienza estrinsecate nei confronti degli immigrati permetterà di liberare forze latenti capaci di riscuotere il paese dal torpore nel quale oltre tre lustri di Lega Nord lo hanno precipitato
Ciò che più è mancato nella gestione dei servizi sociali durante i 18 anni di amministrazione leghista è la capacità di una autentica programmazione a lungo termine.
Pubblicato in
La Famiglia
Etichettato sotto
Ultimi da Redazione_1
- GERENZANO DEMOCRATICA SI PRESENTA ALLE AMMINISTRATIVE DELL'11 GIUGNO 2017
- Bozza di convenzione per lo sfruttamento del biogas prodotto dalle ex discariche Gerenzano 1 e 2
- Discarica di Gerenzano: gli esiti dell'audizione alla VI commissione ambiente e protezione civile della Regione Lombardia
- La buona scuola a Gerenzano
- Il Dovere dell'Opposizione